A Natale siamo tutti felici.. o quasi

A Natale siamo tutti felici.. o quasi

Parole di Ivana Ferriol, P.E. per Another Coffee Stories e scrittrice

 Tutto l’anno cerchiamo la felicità ma c’è un periodo dell’anno che sembra che sia tassativo essere felici: il Natale. Ci ho provato. Credetemi, ci ho provato ogni anno a essere felice a Natale ma non sempre ci sono riuscita. Cosa avevo di strano? Perché tutti sembravano essere felici mentre io non vedevo l’ora che passassero le festività?

Questa festività più o meno antica, più o meno religiosa che ha le basi su evento astronomico: il solstizio d’inverno, il giorno più corto e la notte più lunga. Tra il 22 e il 24 dicembre, il sole sembra fermarsi in cielo e per uninversione apparente del moto solare, sembra che la luce del giorno torni ad aumentare solo dal 3 giorno, proprio a Natale, quando il sole riprende la sua vitalità, insomma rinasce. Ecco rinascita. Una parola che mi sta tanto a cuore. Il sole rinasce dalle tenebre. Come capita spesso a tanti di noi nelle nostre vite.

Le giornate più buie che precedono il Natale vengono compensate da migliaia di luminarie che invadono le nostre case e le nostre strade, i giorni di ferie a lavoro permettono di rallentare di passare più tempo con le persone che vogliamo bene ma lo facciamo davvero? Ci facciamo del bene? Trascorriamo davvero più tempo di qualità con chi amiamo?

Non per tutti è così. In tutta questa ostentazione di abbondanza di cibo, luci e colori, qualcuno sarà lì seduto a tavola con la testa altrove, magari penserà alle guerre, alla società sempre più crudele e irrazionale, penserà a chi non c’è più, o a chi è lontano. No, questa non è felicità.

La felicità è essere presenti con la mente, con il corpo e con il cuore nella stessa stanza dove sono gli altri, è stare con chi amiamo e non desideriamo altro se non immortalare quel momento.

E allora forse non è una questione personale ma qualcosa che va condiviso.

Seneca diceva che per essere felici, bastava guardarsi dentro, perché è lì la fonte di gioia che cerchiamo e perderemo il nostro tempo prezioso se la cerchiamo al di fuori di noi. Ma è un’utopia a cui un essere umano non può raggiungere, la verità è che non siamo nati per restare soli. La vita in compagnia è più bella e si vive tutto in modo più amplificato. E allora sì, a Natale dovremmo essere più felici perché rallentiamo e abbiamo più tempo da trascorrere con chi amiamo. Ma sta a noi scegliere bene cosa fare.

Pensiamo al nostro stato d’animo malinconico del Natale, non ci rendiamo conto che intorno all’Occidente c’è un mondo che va a pezzi e la nostra mente deve a volte forzarsi e mettere in stand by tutti i pensieri e le paure per assaporare un po’ di felicità senza sentirsi troppo in colpa per chi non può esserlo davvero. Io no, non sono felice se esistono bambini che muoiono di fame, non sono felice se ci sono guerre.

Ma poi mi viene in mente un aneddoto di Natale della Prima guerra Mondiale.

Nel 1914 a Ypres in Belgio partì una tregua spontanea, i soldati tedeschi e inglesi si regalarono piccoli doni o sigarette, quello che avevano.

"I fucili rimasero in silenzio […] senza disturbare la notte. Parlammo, cantammo, ridemmo […] e a Natale giocammo a calcio insieme, nel fango della terra di nessuno". Si giocò una partita nel giorno di Natale in quella che poi fu chiamata la “no man’s land” la terra di nessuno.

"Quando addobbammo gli alberi e accendemmo le candele, dall'altra parte giunsero fischi di gioia e applausi (…). Poi cantammo tutti insieme" queste le parole di un soldato tedesco Kurt Zehmisch,

"Non vi fu un solo momento di odio: per un po' nessuno pensò più alla guerra" disse il soldato britannico Bruce Bairnsfather

Mi ha sempre colpito questa storia e mi viene da pensare che, forse, se una guerra terribile si è interrotta nel giorno di Natale ( ose vogliamo nel giorno in cui il sole rinasce), forse anche noi possiamo concederci una tregua dalle dinamiche sbagliate di questa vita e fare pace con noi stessi. In fondo, sarebbe bello concederci tregue del genere anche durante il resto dell’anno. Ma possiamo cominciare proprio da questo Natale.

Vale sempre la pena fermarsi un attimo e dissetarsi di momenti di serenità, la nostra anima ne ha bisogno come l’aria e come l’acqua.

Allora sì. Fermiamoci tutti e guardiamoci intorno che forse qualcosa che ci fa sorridere la troviamo, anche se non c’è la persona che amiamo anche se tante cose non vanno come vorremmo. Anche quando è difficile farlo, sorridiamo! Perché il regalo più bello che possiamo fare alla persona che ci  è seduta accanto è ricevere un abbraccio o un sorriso, magari ne ha bisogno, mentre noi stiamo lì a pensare sempre solo a noi stessi.

Regaliamoci un po’ di calore umano. Pensiamo ai più piccoli: a Natale circondiamoci di meraviglia e torniamo tutti un po’ bambini.

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