I nom de plumes, gli pseudonimi in campo letterario, sono i nomi fittizi spesso adottati da alcuni scrittori. Come nel caso di artisti dello spettacolo o gruppi musicali, che potrebbero utilizzare uno pseudonimo per scopi puramente stilistici, come per essere accattivanti o per identificare immediatamente il tipo arte che propongono, spesso gli scrittori utilizzano pseudonimi. Questo per facilitare il ricordo, la pronuncia e, in alcuni casi, anche per farlo aderire meglio al genere letterario. Per esempio un nome più misterioso e oscuro potrebbe essere più adatto a libri gialli e thriller.
L’importante è sapere che uno pseudonimo non è il nome che si usa quotidianamente ma solo quello dedicato a uno scopo specifico. Se qualcuno cambia legalmente il proprio nome o adotta un soprannome, non è uno pseudonimo. Questi sono solo nomi che le persone usano per identificarsi nella loro vita quotidiana, con un gruppo di amici o altri ambiti. Tuttavia se qualcuno usa un nome nella sua quotidianità e un altro esclusivamente per pubblicare i suoi scritti, sta scrivendo con un nom de plumes. Quest’ultimo sarà quindi il suo pseudonimo.
Altri esempi di pseudonimi includono gli alias usati dai criminali, le identità segrete dei supereroi e persino i nomi utente online. La chiave è che, in tutti i casi, il nome “falso” ha uno scopo specifico o è associato a un'attività specifica.
Per ora, però, concentriamoci sugli pseudonimi letterari. Allora, perché gli autori adottano un nome apposito?
Per proteggere la propria vita privata identità
Il ragionamento alla base della scelta di uno pseudonimo è diverso per tutti. Una delle ragioni più comuni è che l'autore voglia mantenere il pubblico separato dalla sua vita privata, creando un'aria leggermente mistica.
Questa scelta è molto popolare tra gli scrittori di alto profilo. Altri hanno solo cose nel loro passato che preferirebbero non essere oggetto di discussione per giornali o siti di gossip o su altri mezzi di comunicazione.
Voler essere una figura diversa
Alcuni altri autori potrebbero essere fortemente interessati all'utilizzo di una particolare identità di genere durante la pubblicazione, soprattutto se ritengono che il settore letterario sia dominato dal genere opposto.
Ad esempio, in un ambito letterario e di pubblicazioni genere dominato dagli uomini, un'autrice donna potrebbe scegliere di usare uno pseudonimo che suona maschile e poi rivelarsi come una donna in seguito, quando avrà raggiunto il successo.
Per esprimersi liberamente
Gli scrittori usano pseudonimi per fornire una paternità anonima e non limitare la propria libertà di espressione artistica. Potrebbero essere limitati dall'ambiente sociopolitico nel loro paese o regione.
Utilizzando uno pseudonimo, possono ignorare quell'ambiente e continuare a pubblicare libri che non potrebbero uscire con il nome anagrafico.
Paura della popolarità
Alcuni autori hanno semplicemente paura della fama che deriva dal successo di un libro, quindi usano uno pseudonimo per evitare di essere sopraffatti dalla notorietà che di solito segue la pubblicazione.
Per loro, lo pseudonimo offre uno scudo protettivo che gli permette di vivere il successo senza complicarsi inutilmente la vita.
Differenziazione del genere letterario
Alcuni autori usano pseudonimi semplicemente perché non vogliono che le persone sappiano che scrivono in quel genere letterario specifico. Potrebbero preferire non essere associati in un certo ambito di genere perché sono imbarazzati o potrebbero non volere che il loro lavoro sia associato ad altri libri pubblicati negli altri generi. Generi come la letteratura erotica o la politica sono quelli solitamente sensibili e molti scrittori pubblicano usando pseudonimi.
Alcuni scrittori famosi che hanno usato uno pseudonimo
Nel corso degli anni sono molti gli scrittori che hanno adottato pseudonimi. Ognuno con le proprie motivazioni come quelle elencate. Questi che seguono sono solo una minima selezione di autori famosi che hanno adottato uno pseudonimo.
George Eliot lo pseudonimo di Mary Ann Evans
All'epoca e nell’ambito sociale in cui Mary Ann Evans scriveva, l’Inghilterra vittoriana di metà ottocento, la narrativa femminile era associata a opere di basso valore letterario ed esclusivamente inerenti a storie d’amore.
Tuttavia Mary aveva altre ambizioni e per evitare un controllo indesiderato della sua vita personale adottò lo pseudonimo maschile George Eliot. Il libro più famoso, Middlemarch, è considerato uno dei più grandi romanzi inglesi di tutti i tempi, quindi l’idea dello pseudonimo maschile sembra aver funzionato bene.
Agatha Christie e Mary Westmacott
Cosa fa una persona il cui nome è sinonimo di scrittura poliziesca quando invece vuole pubblicare una storia d'amore? Usa un altro nome, in questo Mary Westmacott.
Questo ha dato ad Agatha Christie la possibilità di scrivere storie d'amore senza che il suo nome influenzasse le aspettative dei lettori che si aspettavano un’ambientazione di altro tipo già leggendo il nome dell’autore sulla copertina.
Joanne Rowling, J. K. Rowling e Robert Galbraith
Quando l'autrice di Harry Potter ha deciso di cimentarsi nella narrativa poliziesca, voleva che le persone giudicassero la sua scrittura senza altre influenze. Per garantire ciò, ha adottato il nome Robert Galbraith. Lo stratagemma è stato presto scoperto, ma da allora ha mantenuto il nome per la sua scrittura criminale.
Stranamente, però, anche J. K. Rowling è uno pseudonimo. Questo perché i suoi editori, preoccupati che i ragazzi potessero essere meno desiderosi di leggere un libro di una donna, hanno esortato Joanne Rowling, il suo vero nome, a usare le sue iniziali invece dell’intero nome. E poiché la Rowling non ha un secondo nome, ha scelto l'iniziale centrale K in onore di sua nonna, Kathleen.
Dr. Seuss all’anagrafe Theodor Seuss Geisel
Potrebbe sorprendere che l’autore di grandi opere per bambini come “Il gatto con il cappello” o “Prosciutto e uova verdi” e inventore del personaggio Grinch non era un medico a dispetto del titolo di cui si fregiava.
Tuttavia Dr. Seuss si rivelò un ottimo pseudonimo per far presa sui giovani lettori, più di quanto non potesse fare un nome tipo, Theodor Geisel. Curioso sapere che il titolo di dottore è dovuto al padre dello scrittore che avrebbe preferito la professione medica per il figlio che invece si dedicò alla letteratura per ragazzi.
Stephen King ha pubblicato anche come Richard Bachman
Stephen King, considerato uno dei re dell’horror, è uno scrittore molto prolifico. Così prolifico, infatti, che una volta dovette adottare uno pseudonimo solo per poter pubblicare tutto ciò che scriveva. Ci sono diverse ipotesi su questa scelta, una si basa sull'idea che il pubblico non avrebbe voluto più di un libro all'anno di Stephen King, ma avrebbe potuto volere uno di King e uno di Richard Bachman.
Lo scrittore invece ha rivelato che i cinque romanzi pubblicati inizialmente con il nome Richard Bachman (Ossessione, La lunga marcia, Uscita per l'inferno, L'uomo in fuga e L'occhio del male) e usciti tra il 1977 e il 1984, riguardavano persone vicine a King stesso e quindi usò questo stratagemma per una questione di privacy.