Un autobus per la salvezza dei giovani di Gaza

Un autobus per la salvezza dei giovani di Gaza

Non possiamo più aspettare.

Non possiamo più limitarci a raccontare, a denunciare, a indignarci. È tempo di costruire soluzioni concrete, passo dopo passo, anche con i pochi mezzi che abbiamo.
È così che nasce il progetto "Fiori dai cannoni": un’azione dal basso, profondamente politica e umana, nata dall’incontro tra donne, parole e coraggio.

Promotrici dell’iniziativa sono Anna Giada Altomare, editrice e produttrice cinematografica per i diritti umani, e Michela Catalani, antropologa e co-ideatrice del progetto Fiori dai cannoni. Insieme, hanno dato vita a un’azione concreta per costruire un vero percorso di salvezza per studenti palestinesi.

L’originalità del progetto risiede in una scelta tanto simbolica quanto reale: un autobus della libertà. Un mezzo che, partendo da Gaza, condurrebbe fisicamente un gruppo di giovani studiosi fuori Gaza, fino ad arrivare in Italia, dove potranno finalmente iniziare un percorso universitario in condizioni di sicurezza e dignità.

Fondamentale è la dimensione collettiva e cooperativa dell’iniziativa. Malak Al Mohamad, coordinatrice del progetto GazaStudents – Beyond Border, guida una rete di attiviste volontarie distribuite sul territorio italiano. Sono loro a occuparsi delle application universitarie, a individuare i profili più meritevoli e a garantire il supporto necessario per l’ammissione.

Parallelamente, Altomare e Catalani stanno lavorando per costruire un’infrastruttura logistica e umana in Italia: attivano contatti con università, enti culturali e associazioni; raccolgono lettere di invito, borse di studio, assistenza legale e psicologica. Perché il visto universitario, da solo, non basta.

È necessario un corridoio umanitario strutturato, e il supporto delle istituzioni è cruciale. In questo senso, il progetto guarda con fiducia al coinvolgimento diretto del Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, nella certezza che possa sostenere questa operazione di salvataggio culturale e civile.

La scelta del bus non è casuale: rappresenta il ritorno a una mobilità del pensiero e del corpo, un atto simbolico e concreto di liberazione. Un viaggio comunitario verso un futuro possibile, non più negato.

Il progetto ha già ricevuto l’adesione di alcune università italiane, la promessa di borse di studio, e la disponibilità di centri culturali e comunità locali all’accoglienza. Ma serve molto di più: risorse economiche, contatti istituzionali, disponibilità logistica. Serve una rete che creda davvero nel potere della cultura come salvezza.

Perché Fiori dai cannoni e GazaStudents non sono speranze astratte, ma azioni concrete.
Non sono gesti isolati, ma l’inizio di un modello replicabile di salvezza culturale.

Chi desidera contribuire, collaborare o offrire supporto, può farlo attraverso la mail o il sito dedicato:

👉 anothercoffeestories@gmail.com
👉 www.fioridaicannoni.it

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